Ognuno ha una storia da raccontare. Chi dice di non averne alcuna, in realtà sta già raccontando qualcosa.

venerdì 26 dicembre 2014

La magia del Natale

Lo so...è già passato. Perciò vi faccio gli auguri per il prossimo Natale!
Insomma, ormai le luminarie già sfavillano da fine novembre, a inizio dicembre si inizia a correre ai ripari per tutti i regali, anche quelli per amici o parenti con cui si era concordato, con tono da riforma finanziaria: "No, dai, quest'anno non regaliamoci niente". Perché è risaputo: a Natale i regali sono importanti, quasi come il mascarpone sul pandoro. Nonostante questa festività spesso venga chiamata in causa come la più consumistica e vuota dell'anno, ho l'impressione che in un periodo di magra come questo sia più semplice rispolverarne il significato. Il Natale non va consumato, ma vissuto, non riempito di scatole vuote ma svuotato di ciò che ci impedisce di lasciarci riempire di gioia.
In pratica: il Natale è un dono.


Questo splendido esemplare in legno bazzica da innumerevoli anni tra i nostri addobbi,
eppure, solo di recente ho notato che...come dire...c'è qualcosa di bizzarro!
Buone feste a tutti voi! :)
Alla prossima, 
Nuzza

giovedì 6 novembre 2014

Ogni tanto anche l' habitus va sciacquato

Capita che da bambini, oltre ai giocattoli più disparati o agli innumerevoli diari segreti, di cui va puntualmente persa la chiave, si ricevano in regalo enormi quantità di strumenti di cancelleria, che finiscono spesso dimenticati, dopo una certa età. I pennarelli vengono scaricati in furiose battaglie sulle fotocopie di turno, le matite mangiucchiate vengono per lo più disperse, le tempere sono più secche del Sahara e gli acquarelli diventano oblò in cui l'unico colore dominante è un nero sbruciacchiato che ha invaso tutto il resto.
Ebbene, quest'oggi ho deciso, in un guizzo di spirito sperimentale, di riesumare alcune matite acquarellabili, ben conscia del fatto che non sono esattamente il mio forte...ed ecco il risultato!

Sì, esatto, è lo stesso losco individuo che vi ho presentato qualche post fa :) 
A saperla usare, la tecnica dell'acquarello è davvero interessante per la sua delicatezza capace di generare sbuffi di colore e sfumature quasi trasparenti. Ma questo non serve che lo dica io! (Inutilità al 100%).
Se dovessi intitolare questa immagine, come ho fatto su Deviantart, la chiamerei "Divenire". Penso che tale termine riassuma perfettamente tutto ciò che posso dire al riguardo (Ermetismo al 100%).

Come sempre, grazie per il vostro tempo, enjoy!
Nuzza


Il modo in cui ci spostiamo nel mondo cambia, in parte, la prospettiva con cui lo guardiamo

Ebbene, ogni giorno noi ci spostiamo nello spazio, non importa se il tragitto va da casa a scuola, dal torrido emirato del Qatar ai lidi del Sol Levante, o dal regno della pigrizia alla repubblica della golosità: ciò che conta è come ci muoviamo.
Un giorno, ormai non ben precisato, dovevo recarmi presso una mia amica, per una maratona del Signore degli Anelli. Per coronare di epicità tale impresa, scelsi di utilizzare una bicicletta. Ma la verità è che ci sono città fatte per i ciclisti e città che...NO. Ovviamente la mia è tra i "NO".
Quel giorno, poi, il "NO" era talmente mastodontico che non se ne scorgevano i confini: piovigginava, in quel modo singhiozzante che rende l'asfalto una lustra autostrada verso slogature e tombini insidiosi. Ma io avevo preso la mia decisione, così, bardata in un k-way, rispolverai la mia bicicletta, come un vecchio campione di corse che accarezza la sua fedele auto.
Mi avventurai lungo la discesa, rigorosamente piena di curve da cui, di solito, spuntano autobus che sfidano la gravità e moto in contromano. A quel punto, il vento mi calò il cappuccio sugli occhi, il che era quantomeno fastidioso.
La pendenza incalzava.
Cercai di risistemarlo, ottenendo solo di calarlo più storto di prima. La curva, la curva!
Tirai una bella frenata, rischiando di sguisciare addosso a due innocenti passanti, che mi guardarono come se fossi uscita, lì, da un tunnel spazio-temporale. Forse perché, calato ormai il cappuccio fino al naso, ultima barricata, viaggiavo con la testa praticamente reclinata, sperando in tal modo di vedere ancora qualcosa. Il mio principale predecessore penso sia stato ET. Io però ho preferito non spiccare il volo. Risistemata la bardatura, ripartii. Quando ormai pensavo che la situazione fosse stabile, ecco uno strano movimento ellittico dalle parti di un pedale: si stava svitando. Da quel momento, visto che la vite era spanata, è occorso fermarmi in media ogni venti metri, per non perdere quell'arnese per strada, pedalando solo dal lato buono, cercando di non farmi investire dai bolidi che mi sfrecciavano accanto, felici del loro motore ruggente.
Inutile dire che, al ritorno, su per la salita, se sono riuscita a ritornare sana e salva a casa è stato merito della colonna sonora della battaglia degli Ent. Per piacere, basta disboscare!



Alla prossima!
Nuzza  

mercoledì 17 settembre 2014

Titolo

Attribuire un nome a qualcosa è una responsabilità affascinante, non importa che si tratti di un nuovo personaggio, di un'emozione, del nostro più affezionato peluche o dello pterodattilo del nostro vicino. I nomi hanno il potere di definire in maniera peculiare, identificare; forse è per questo che in diverse culture conoscere il vero nome di qualcosa o qualcuno equivale a conoscerne l'essenza. Il titolo è semplicemente il nome di una narrazione; lo si può scegliere prima di avventurarsi in essa, in modo da tenerlo come un faro luminoso nel mare dell'immaginazione, oppure deciderlo a posteriori, come archeologi che sondano il racconto per capire di cosa parla davvero. Un titolo può essere sintetico o esteso, ermetico o esplicito, può essere un indizio o un'indicazione, può descrivere il suo oggetto o raccontare qualcosa di cui ci renderemo conto quando i tasselli della narrazione necessiteranno di una chiave di volta. Allo stesso modo, la prima pagina di un romanzo, la prima scena di un film, le prime note di una canzone o la prima pagina di un fumetto sono come un titolo grafico o sonoro che contiene i semi che germoglieranno lungo la storia.
Questa prolissa e macchiavellica interessante dissertazione è nata dalla constatazione della lunghezza dei titoli di alcuni articoli di questo blog; perdonateli, andremo a fare sport e ci tonificheremo!
Come se non bastasse, approfittando della piega di ciccia che ha preso il discorso, vi introduco la prima esclusiva pagina, realizzata interamente dalla sottoscritta, come introduzione in medias res a un mio progetto a lungo termine: K.I.M.A. corporation!

    

Non sono ancora molto ferrata col colore, ma da qualche parte bisogna pur iniziare! Ho voluto aggiungere anche una veloce illustrazione del losco figuro...e grazie a Obsidian Dawn per alcuni pennelli! Yo! Spero che questo lavoro vi intrighi :)
Grazie e alla prossima!

Nuzza

martedì 2 settembre 2014

La vacanza è un'acerrima lotta tra volontà e imperativo categorico

Ogni vacanza ha un suo particolarissimo sapore, una melodia inconfondibile. Per me le vacanze sono le tende verdi del poggiolo tirate di fronte al cielo limpido. Naturalmente non ho passato tutto questo tempo a bearmi di questa immagine, tuttavia è davvero da un bel pezzo che non aggiorno questo ingegnoso bloggggg. Anche i blog hanno delle tende verdi, ogni tanto. Voglio semplicemente anticipare che in questo periodo caldo e soleggiato, tra un tuffo  raffreddore e l'altro, sotto il cielo sgombro da nuvole le tende verdi, ho preparato un progetto a sfondo verde  fumettistico che pubblicherò qui a breve appena ultimato.
Questo articolo sembra una presa in giro. Diffidate dalle prese in giro! Soprattutto quelle elettriche: basta approfittare dell'elettricità pubblica nascondendo il cellulare in carica sotto il banco di turno.
Ah, pensate che con questo articolo io stia solo procrastinando il lavoro che ho da fare? Avete ragione.
Ma quanto sono estive queste tende verdi!

Le tende verdi sono un particolare esemplare della famiglia Tempotest Paràt bellum.
Per crescere correttamente hanno bisogno di molto sole. A causa delle condizioni avverse,
durante l'estate 2014 la crescita di tende verdi si è ridotta del 20%.  
Mi scuso per la bassa qualità dell'immagine ma dovevo assolutamente andare a studiare.
Alla prossima! :D


giovedì 10 luglio 2014

Le pubblicità su youtube sono come quella macchia di inquinamento che spunta in mare appena ci si alza per fare il bagno

E' vero, il titolo probabilmente è più lungo dell'articolo che sto scrivendo.
In ogni caso, è sicuramente più corto di uno spot su youtube, perciò penso possa ancora andare.
Youtube  è la Wikipedia dei video. Per questo motivo eminente, nelle lunghe ore di calura estiva quasi autunnale, mi è balzata in mente l'idea di provare a colorare un disegno secondo un metodo tonale: sovrapponi chiazze di colore, aggiungi un po' di dettagli man mano che vai avanti e, non si sa come, esce un capolavoro. Devo ammettere che l'ultima fase è sempre stata la più ostica.

Qui avete un esempio concreto di ciò che intendo:


Il video appartiene a un team molto powa, CreativeStation! 

Ebbene! Senza stare a fare paragoni inutili, ecco una mia produzione! Basta usare punti esclamativi!

Si tratta di un mio personaggio originale, su cui è imperniato un fumetto a cui sto lavorando :) Per qualche informazione in più potete dare un'occhiata a Empyrean Arts nell'album "K.I.M.A. corporation". Si tratta di una pagina che raccoglie progetti di fantascienza, perciò se siete interessati fatevi avanti :)
Basta con le faccine :)

C'è poco da fare, guardare centinaia di tutorial non può sostituire il disegnare o colorare da sé centinaia di lavori. Perciò non fermiamoci alla pubblicità su Youtube. E' dopo di essa che arriva il pezzo forte.

Col tempo risparmiato evitando tali spot, potremo creare il nostro capolavoro. Nonostante questo sia ancora un po' caotico, come capolavoro, spero sia di vostro gradimento!

Ora che sono riuscita a riempire tutto questo spazio con chiaroscurali metafore e aforismi... Alla prossima! :D
Nuzza

giovedì 19 giugno 2014

Basta coi catadiottri, aumenta la tua albedo!

Quest'oggi siamo qui per scrivere una nuova pagina nel grande libro della vita, dove si dibattono le speranze e gli ardori dell'avvenire, dove si cullano i ricordi del passato e dove sfavillano le glorie del presente in perenne divenire...

Siate comprensivi, il periodo esami si è nuovamente affacciato oltre il tettuccio del lettino-sdraio (creatura mitologica dal potere soporifero) e incalza nella ricerca di qualche frase altisonante con cui superare le eventuali prove orali in un tète a tète senza esclusione di colpi (di registro). In un'occasione tanto solenne, eccovi un trittico dei miei esperimenti usciti nella preparazione delle suddette prove!

"Basta coi catadiottri, aumenta la tua albedo!"
Acquaforte, acquatinta, puntasecca su zinco. In origine inchiostro seppia. Modifiche in digitale 

"La mia albedo è OVER NINE THOUSAND!!!!"
Litografia su zinco. Grandi sfumature e grandi speranze.

"Unendo le nostre albedo illumineremo l'universo"
Litografia commovente su zinco. Forse devo dei crediti a qualcuno per il font ma non so chi sia. Perdonami fonter! 
Ebbene! Auguriamoci un buon raccolto in questi esami, alla prossima!
Nuzza :D