Ognuno ha una storia da raccontare. Chi dice di non averne alcuna, in realtà sta già raccontando qualcosa.
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sabato 9 gennaio 2016

A volte persino il desktop è fin troppo eloquente

Talvolta, nella quotidiana frenesia del lavoro informatico o nell'abbondanza delle immagini trovate sul web, immagini di cui non vogliamo perdere traccia o che ci occorrono per qualcosa, accade che salviamo files sul desktop, fino a quando esso, tassello dopo tassello, se ci allontaniamo dallo schermo, appare come il mosaico della nostra epopea personale.
Almeno finché non scegliamo di fare pulizia.
E' proprio in quel momento che, quasi come una rivelazione epifanica, ricompare lo sfondo del desktop. A volte esso può essere una foto imbarazzante deposta lì nel paleocene, altre volte può rappresentare un'immagine con una risoluzione più bassa dei midi-chlorian di un bantha, probabilmente risalente agli anni in cui andavano i blog pieni di glitter; in alcuni casi, ancora, può trattarsi di immagini estremamente sofisticate o minimaliste che ormai erano diventate un tutt'uno organico con la selva di icone.
Dopo tutta questa ciceronica alchimia di subordinate, vi presento il mio nuovo sfondo del desktop.
Avere qualche dote "artistica" ha i suoi risvolti positivi.

All Rights Reserved
Ci tengo a specificare che anche la texture di sfondo è stata preparata da me ;)

Alla prossima!
Nuzza

P.S.: scusate per i midi-chlorian, non accadrà più eh! Amici come prima, eh?

mercoledì 1 aprile 2015

A Carnevale ogni scherzo vale

Ah, aspettate...il computer dice che siamo ad aprile...ormai ci si fida più di lui che dell'istinto! Questa introduzione sembra uno scherzo, davvero!
Ricominciamo...

Al primo di Aprile ogni scherzo vile

Ebbene, eccoci di nuovo qui, in questo abbozzo di primavera, il primo aprile, giorno fatidico per i buontemponi. Proprio quest'oggi voglio presentarvi un lavoretto personale adibito a esercizio sul colore. Diciamo ad esercizio in generale.

Tecnica mista: china, matite, acquarello, pantone, digitale. Combo!
Il soggetto è un personaggio di mia invenzione alle prese con una delle tematiche insite nella sua storia. Sì, ha un bel caratterino! Il personaggio in questione è protagonista di un certo progetto (K.I.M.A. corporation) a cui sto lavorando da parecchio tempo... (non è un pesce d'aprile!!)

A parte gli scherzi, spero sia di vostro gradimento,
alla prossima!

Nuzza

giovedì 6 novembre 2014

Ogni tanto anche l' habitus va sciacquato

Capita che da bambini, oltre ai giocattoli più disparati o agli innumerevoli diari segreti, di cui va puntualmente persa la chiave, si ricevano in regalo enormi quantità di strumenti di cancelleria, che finiscono spesso dimenticati, dopo una certa età. I pennarelli vengono scaricati in furiose battaglie sulle fotocopie di turno, le matite mangiucchiate vengono per lo più disperse, le tempere sono più secche del Sahara e gli acquarelli diventano oblò in cui l'unico colore dominante è un nero sbruciacchiato che ha invaso tutto il resto.
Ebbene, quest'oggi ho deciso, in un guizzo di spirito sperimentale, di riesumare alcune matite acquarellabili, ben conscia del fatto che non sono esattamente il mio forte...ed ecco il risultato!

Sì, esatto, è lo stesso losco individuo che vi ho presentato qualche post fa :) 
A saperla usare, la tecnica dell'acquarello è davvero interessante per la sua delicatezza capace di generare sbuffi di colore e sfumature quasi trasparenti. Ma questo non serve che lo dica io! (Inutilità al 100%).
Se dovessi intitolare questa immagine, come ho fatto su Deviantart, la chiamerei "Divenire". Penso che tale termine riassuma perfettamente tutto ciò che posso dire al riguardo (Ermetismo al 100%).

Come sempre, grazie per il vostro tempo, enjoy!
Nuzza


mercoledì 17 settembre 2014

Titolo

Attribuire un nome a qualcosa è una responsabilità affascinante, non importa che si tratti di un nuovo personaggio, di un'emozione, del nostro più affezionato peluche o dello pterodattilo del nostro vicino. I nomi hanno il potere di definire in maniera peculiare, identificare; forse è per questo che in diverse culture conoscere il vero nome di qualcosa o qualcuno equivale a conoscerne l'essenza. Il titolo è semplicemente il nome di una narrazione; lo si può scegliere prima di avventurarsi in essa, in modo da tenerlo come un faro luminoso nel mare dell'immaginazione, oppure deciderlo a posteriori, come archeologi che sondano il racconto per capire di cosa parla davvero. Un titolo può essere sintetico o esteso, ermetico o esplicito, può essere un indizio o un'indicazione, può descrivere il suo oggetto o raccontare qualcosa di cui ci renderemo conto quando i tasselli della narrazione necessiteranno di una chiave di volta. Allo stesso modo, la prima pagina di un romanzo, la prima scena di un film, le prime note di una canzone o la prima pagina di un fumetto sono come un titolo grafico o sonoro che contiene i semi che germoglieranno lungo la storia.
Questa prolissa e macchiavellica interessante dissertazione è nata dalla constatazione della lunghezza dei titoli di alcuni articoli di questo blog; perdonateli, andremo a fare sport e ci tonificheremo!
Come se non bastasse, approfittando della piega di ciccia che ha preso il discorso, vi introduco la prima esclusiva pagina, realizzata interamente dalla sottoscritta, come introduzione in medias res a un mio progetto a lungo termine: K.I.M.A. corporation!

    

Non sono ancora molto ferrata col colore, ma da qualche parte bisogna pur iniziare! Ho voluto aggiungere anche una veloce illustrazione del losco figuro...e grazie a Obsidian Dawn per alcuni pennelli! Yo! Spero che questo lavoro vi intrighi :)
Grazie e alla prossima!

Nuzza