Ognuno ha una storia da raccontare. Chi dice di non averne alcuna, in realtà sta già raccontando qualcosa.

lunedì 25 febbraio 2013

Noi non facciamo le solite promesse elettorali, ne abbiamo trovate di nuove! (Tra cui spiegare come preparare una lastra)

Salve vobis!
In pieno clima elettorale, tra le grida accese, i pubblici in delirio, lo sventolio di bandiere colorate e la neve che cade soavemente su tutti, indistintamente, ecco che mi ripropongo di proporvi (anche per via della spiegazione poco approfondita della scorsa volta) un'accattivante guida pratica riguardante la calcografia, ovvero un procedimento di incisione e stampa molto antico, ma dai risvolti sempre moderni. Per un'incisione calcografica usiamo, come materiale, lastre di metallo (rame o zinco) su cui si può lavorare con varie tecniche (puntasecca, acquaforte, acquatinta etc.); quando la lastra è pronta, l'inchiostro deve rimanere solo nelle linee incise. Per oggi, tuttavia, ci occuperemo solo della preparazione della lastra! (che già è impegnativa).

Orbene! Ciò che vi occorre (mi sento molto come su Art Attack) è:

  • Una o più lastre di zinco di spessore 1mm circa, misure a vostro piacimento
  • Vernice nera satinata da copertura per incisione
  • Carte abrasive per metallo (extrafine 1200), cioè della cartavetro a granitura molto fina
  • Lime per metallo
  • Alcool (quello di un improbabile colore rosa shocking) 
  • Piattina (pennello) pelo di bue 
  • Raschietto e brunitoio (chiedete proprio così, sarete sorpresi)
  • Acquaragia 
  • Giornali vecchi, moooooolti giornali vecchi.
Ok, come potete notare, la maggior parte dell'armamentario è tossico, infiammabile, molto suscettibile, e per alcuni strumenti, costati millemila euro, servirebbe il porto d'armi. Quindi siete gli 007 della situazione. Quindi state lontani da fonti di calore e fate circolare dell'aria nella stanza in cui siete.
Bene! Per prima cosa occorre limare i bordi della lastra, specialmente gli angoli, in modo che, durante la stampa, non vi si strappi il foglio.
Procedete smussando con leggiadria i bordi, finchè non vi sembrerà che l'angolo sia intorno ai 30°, o giù di lì.
Nel caso ci fossero delle linee troppo incise, passateci sopra il brunitoio (quello arrotondato) per appianarle.                                                                                          

                                                    
Dopo tale incoraggiante inizio, occorre, al fine di una stampa priva di fronzoletti fastidiosi, armarvi di carta abrasiva: con un'unghia sondate delicatamente la superficie della lastra, onde scovare righe, buchi, squarci, voragini etc. La carta abrasiva servirà ad appianare e rendere liscia e lucente la vostra amata lastra; per ottenere tale risultato scartavetrate a più non posso!!!! 
Le vostre mani assumeranno un colore poco invitante, ma non desistete!
La carta abr. va tenuta parallela alla lastra, in modo che non faccia grinze che potrebbero rigare la vostra opera amatissima. Dopo tale procedura, passate, con uno straccio pulito, dell'alcol sulla superficie ormai levigata come la pelle di un infante, tanto per togliere ditate o polvere di zinco etc. Una volta eseguito ciò siete a metà della gravosa opera! Bravi!
Allora, a questo punto prendete la vernice da copertura e shakerate la boccetta come dei baristi professionisti, poi svitate il tappo e intingete con grazia il pennello. Evitando di spargere vernice ovunque, concentratevi sulla lastra e stendete un velo di vernice per tutta la lunghezza, facendo attenzione che non restino grumi o pelucchi del pennello. Se comparissero delle bollicine...beh quelle sono tollerabili.


Una volta terminato questo lavoro, potete dedicarvi a qualche altra occupazione, attendendo che la vernice si asciughi (se mettete la lastra su un calorifero la vostra attesa sarà più breve).


Assicuratevi che la vernice sia asciutta (di solito sembra più opaca) e procuratevi una candela ad alto fusto. Possibilmente accendetela. Bene, ora viene la parte più intrigante e sorprendente: l'antigravità. Infatti, inspiegabilmente (o quasi) la cera cadrà sulla vostra lastra (per vestro magno gaudio) benchè quest'ultima si trovi sopra la candela. Ok, spieghiamo meglio: tenete la lastra sospesa, con la parte verniciata verso il basso, con l'altra mano prendete la candela e passatela sotto la lastra muovendola in piccoli cerchi o come volete. Questo procedimento serve ad annerire la lastra in modo da consentire una visione più chiara (o più scura) dei segni durante l'incisione. 

Attenzione! Se tenete la candela troppo ferma sullo stesso punto rischiate di bruciare la vernice! Cercate anche di tenere d'occhio lo stoppino, in modo che non vi lasci dei segnacci, sfiorando la lastra. 
Una volta conclusa questa delicata operazione la vostra lastra è pronta per essere incisa! ;) Buon divertimento, alla prochaine foi! Yeah...!

p.s. sciacquate il pennello nell'acquaragia, possibilmente in un lavandino a cui non tenete particolarmente e in cui non ci siano le maniche della camicia di qualche vostro parente!!!!