Ognuno ha una storia da raccontare. Chi dice di non averne alcuna, in realtà sta già raccontando qualcosa.

sabato 23 marzo 2013

Per favore, doniamo soldi a wikipedia!

Quest'oggi stavo cercando il nome di un luogo mitologico e sono finita su Wikipedia. Anche l'altro giorno mi sono imbattuta in Wikipedia, ma stavo cercando come calcolare la molalità. Insomma, wikipedia è ovunque! Per favore, aiutiamo Wikipedia, anche Diderot devolverebbe qualcosa se potesse!
Ah, sto ripetendo un po' troppo "Wikipedia"? Va bene, allora facciamo come nelle equazioni biquadratiche e sostituiamo con l'incognita "Tpedia".
Allora, Tpedia è una fonte immensa per trovare informazioni di qualsiasi tipo, tanto che rasenta la quasi onniscenza di quel giochino dove c'è il genio col turbante che indovina la persona che state pensando (sì, state pensando ad Akinator).Se cercate su internet "Tpedia" trovate come primo risultato Chuck Norris. Tpedia è un mare magnum gratuito, è come un'immensa spiaggia libera: ogni tanto trovi della sporcizia abbandonata, ogni tanto è così affollata che non si riesce a scovare un angolino dove posare l'asciugamano, un giorno la sabbia è finissima, l'altro ci sono solo sassi, ma alla fine l'importante è capire che è di tutti e tutti possono migliorarla, chi buttando via i rifiuti, chi installando una doccia, chi portando l'ombrellone. Tpedia è la sorella maggiore che vi aiuta quando dovete fare una ricerca scolastica. E' esattamente il punto a cui vlevo giungere.
In realtà l'idea per questo lavoro mi è soggiunta per vie traverse e meditabonde ore di ricerche, però poi, quando si tratta di capire qualcosa di basilare, tipo il nome di un luogo, ecco che Tpedia si affaccia premurosamente dall'alto della vostra pagina web!


Questa stampa, un'acquaforte, rappresenta una rivisitazione di un mito giapponese, ovvero la leggenda di Urashima Taro.

Altre fonti: Gintama ep 115
Alla prossima! B)

giovedì 21 marzo 2013

In un tempo relativamente breve, la quantità di cose che accadono è inversamente proporzionale alla vostra reattivtà

Questa mattina avevo deciso di potermi concedere il meritato (?) riposo. In realtà l'avevo già deciso ieri sera, ma comunque...

A un'ora non ben precisata, che potrebbe oscillare tra le 7:45 e le 8:10 odo il soave rombo del citofono. Ho pensato che non fosse il caso di alzarsi, in fondo io sarei benissimo potuta essere già fuori, magari all'accademia, magari alle Maldive, oppure, più semplicemente, mi sarei ancora potuta trovare tra le braccia del sonno. Così ho ignorato a bella posta il citofono, catalogandolo tra le cose neutre.
Dopo un lasso di tempo decisamente breve, suona il campanello. Al che, mi ripeto tutta quella tiritera, aggiungendo che comunque non avrei potuto mica aprire la porta in pigiama e coi capelli arruffati, neanche se fuori ci fosse stato il principe azzurro, o il re di Spagna, o Chessoìo.
Passano tot minuti, il campanello suona nuovamente: questa volta controllo l'ora, le (:!%, cioè le 8:15.
Mi riavvolgo nelle coperte, aggiungendo a tutte le scuse sopracitate, che tanto ormai non avrei mica potuto smascherare così la mia presenza; ma neppure un battito di ciglia dopo, ecco che parte il citofono! A questo punto, con uno sbuffo di lenzuola e un mugugno accidentato, scendo dal letto e mi dirigo prontamente verso la causa dei miei affanni. Sento distintamente che fuori dalla porta c'è ancora qualcuno, così, visto che sarebbe stato disdicevole, poi, non aprire, ho semplicemente premuto il bottone del citofono che apre il portone da basso e poi sono filata di nuovo dall'altra parte. Tempo di arrivare a portata di letto, ecco un'altro strepito del citofono, simile al gracchiare di un gabbiano. Tra l'altro era nettamente più insistente. A quel punto ho pensato che la mia copertura fosse ormai saltata, così ho percorso il corridoio come un velocista, rischiando, per l'impeto, di spiaccicarmi contro la porta. Premo con più decisione il beneamato tasto del citofono, ma niente, continua imperterrito a strimpellare. Allora ho alzato la cornetta:-Pronto?-. Era il vicino di sotto, che chiedeva se potevo accostare la porta dell'ascensore, che altrimenti non poteva essere prenotato, nè muoversi, evidentemente. Dopo avergli rivolto uno sconclusionato, quanto assonnato: -Ah, sì, grazie-, ho sbirciato dallo spioncino. C'erano due figuri sul pianerottolo, l'ascensore palesemente occupato, forse perchè non avevano badato a chiudere premurosamente le portine. Corsi in camera, presi dei vestiti a caso, cercando di ignorare i capelli, riuniti, per l'occasione, in una matassa senza grazia. Nello stesso tempo la sveglia-cellulare (o il cellulare che uso anche come sveglia) decide di intonare la sua più piacevole melodia, proprio accanto alla porta, dove l'avevo recato meco, a causa dell'impeto del citofono. Tempo di tornare alla porta, pronta a fronteggiare l'ormai inevitabile incontro e spegnere il telefono, ecco che le due persone, che con ogni probabilità erano quelli che vengono a controllare i contatori, son spariti in ascensore. 
Con sguardo vacuo, torno a letto, rimettendomi il pigiama.
Non ci crederete, ma dopo appena cinque minuti, il campanello riprende a suonare. Questa volta ho buttato all'aria tutte le scuse sopracitate, sostituendole con un esasperato NO, BASTA.
Poi, però, ho pensato che forse era l'anziana vicina, o magari la badante che non riusciva a entrare per qualche motivo o magari  erano di nuovo i tipi di prima. Così, mi alzo di nuovo, mi rivesto di nuovo, e nuovamente mi avvio verso la porta. Ovviamente fuori non c'era già più nessuno.
A Quel punto ho deciso che ormai il mio sonno era totalmente compromesso e l'idea di coricarmi di nuovo non aveva più nessun fascino. Così, dopo una lauta colazione per smaltire l'inizio burrascoso della giornata, mi sono messa a scrivere questo affascinante e sublime papiro, per delectare.


Ebbene, buon proseguimento, alla prossima!

giovedì 7 marzo 2013

Più uno è pigro, più lo diventa, c'è poco da fare!

Ho notato che in effetti scrivo meno spesso qua...chissà, può anche essere un segnale positivo!
Al di là di ciò, oggi presento un lavoro più digitale e meno pratico.



La foto originale è stata scattata da me, poi, chiaramente, ha subito alcune modifiche. Per alcuni pennelli usati i crediti vanno a :iconz-design. Il nome "Aristall", invece, è quello di un pianeta citato nel primo libro di Exoria, progetto a cui partecipo insieme a un valido gruppo di collaboratori, raccolti dall'autore, Stefano Ferrando.

Trovo quasi commoventi le due figure in primo piano, così solitarie di fronte alle luci frenetiche della città, eppure così solide. Se non ci fossero quelle due figure non ci sarebbe nemmeno il tripudio tecnologico di fronte a loro. Forse è per ricordare che nell'uomo certe cose non cambiano, e sono le più importanti.
Bene! Con questo affascinante e bucolico quadretto vi saluto, alla prooooossima!

mercoledì 6 marzo 2013

Brevitas

Visto che il titolo della scorsa volta assomigliava più che altro a una lunga fiction, oggi ho scelto un incipit d'impatto, un carpe diem, uno schiaffo alla monotonia ritmica delle giornate di fine febbraio e inizio marzo, quelle in cui non è proprio primavera ma neanche più inverno; d'altronde non esistono più le mezze stagioni, non esiste per ora nemmeno un risultato elettorale chiaro, tra un po' non ci sarà manco più un presidente della Repubblica e per avere un nuovo Papa dovremo attendere ancora un poco di tempo...ah, dite che la faccenda sulle mezze stagioni decantata sopra è una splendida palinodia? Ah, dite che che non ho ancora usato un punto fermo? In effetti il titolo non è molto azzeccato, a meno che non lo si intenda come ossimoro rispetto al testo, ma basta parlare di figure retoriche, le uniche figure che ci toccano davvero il cuore sono ben altre! Mi pare che il discorso stia prendendo una brutta piega!!

Dunque, onde evitare argomenti degeneranti e cercare di scollarmi dalla testa la stessa canzone che mi assilla da tutta la mattina, volevo proporvi questo affascinante amenicolo futuristico, che mi ricorda molto Lara Croft! 
 

Onestamente a me pare piuttosto caotico, però hanno un certo fascino.
Ebbene, in attesa di poter aggiornare il blog anche mentre sto cercando istruzioni su come suonare un ukulele, vi auguro una buona giornata, alla prossima, yeah!